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Gallery Sweet Gallery - La natura dell’arte

Gallery Sweet Gallery è un programma curatoriale ed espositivo che, attraverso le arti visive, indaga il rapporto tra natura, paesaggio e società. Dal 2015 al 2023, in un parco nella brughiera di Mariano Comense (Como), si sono tenute cinque edizioni di Gallery Sweet Gallery OUTDOOR.
Per il 2025 si propone un nuovo progetto curatoriale ed espositivo.

Mazzèn. Simone Scardino
a cura di Elena Isella
13 settembre - 26 ottobre 2025
Ex Macelleria F.lli Buzzi
via Santo Stefano 55, Mariano Comense (Como)
inaugurazione sabato 13 settembre 2025 ore 18.00

Mazzèn. Simone Scardino, mostra di arte contemporanea a cura di Elena Isella, promossa dal Comune di Mariano Comense e dall’Associazione Amici dei Musei Città di Cantù e del suo Territorio, in collaborazione con La Bottega e con il sostegno di BCC Cantù, è parte di Gallery Sweet Gallery.

Il progetto di Simone Scardino (Venaria Reale, 1995) prende forma all’interno della ex Macelleria F.lli Buzzi di Mariano Comense, un luogo denso di memoria, in cui l’immaginario della carne - ordinata, confezionata, allontanata dalla propria origine animale - diventa punto di partenza per una riflessione critica sul rapporto contemporaneo tra esseri umani, ambiente e forme di vita non umane. Nel contesto di una crisi ecologica sempre più profonda, in cui la natura è ridotta a risorsa e la biodiversità a materiale da ottimizzare, la macelleria diventa metafora concreta e potente. Come accade nella macelleria, dove il corpo dell’animale viene sezionato e reso invisibile, anche la natura oggi viene venduta sotto forma di un’immagine pacificata e fittizia: una merce da consumare, una scenografia di benessere, scollegata dalle reti ecologiche e dalle violenze sistemiche che ne permettono l’accesso. Come la carne così il mondo vegetale, che si presenta simile a un oggetto artificiale, confezionato, neutro. E, in una visione ampia, la Natura, che nell’immaginario contemporaneo è prodotto da consumare, pacificato, depurato dalla complessità delle relazioni ecologiche da cui proviene.

In mostra, il cui titolo (mazzèn) è un termine dialettale che identifica la persona che un tempo uccideva il maiale, sono collocate pile di cassette per celle frigorifere con stratigrafie di suolo, objets-trouvés (alcuni originariamente in uso alla macelleria), elementi vegetali, riproduzioni fotografiche e documentali, un video.