Rovigo, 1978.
2021
porta di recupero, garza medica, fiori, foglie, semi, pigne, conchiglie, corteccia, colla
cm 204 x 80 x 5
«Collocati su file regolari come fosse un erbario, i petali conferiscono alla porta un carattere storico e scientifico. L’erbario è il metodo universalmente riconosciuto attraverso il quale vengono conservati indefinitamente i “campioni” sui quali è stata descritta per la prima volta una specie vegetale.
La creazione di un uscio che siamo invitati ad attraversare idealmente, soprattutto in questo particolare periodo storico, per ritrovarci in un luogo risanato e finalmente guarito. Guarito dalla pandemia, dall’inquinamento atmosferico, dal climate change, dall’agricoltura intensiva e da tutto ciò che affligge il nostro essere e il nostro pianeta.
Una soglia immaginaria da varcare per accedere a un mondo ideale che ci induce a guardare al futuro spinti dall’amore».
Dopo gli studi al liceo artistico, si diploma in Pittura presso NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Seguendo un indirizzo concettuale, la sua ricerca è in bilico tra linguaggio fotografico e pittorico. Attratta dal valore simbolico degli oggetti di recupero, l’artista lavora sull’effetto straniante, enigmatico e surreale della rappresentazione. Nelle sue opere indaga le complesse relazioni che si instaurano tra psiche e immagine fotografica, attraverso l’uso di fotografie d’epoca che raccoglie e archivia in vista di nuovi lavori. Nel 2020 è tra gli artisti selezionati per il premio New Post Photography Award, occasione in cui presenta Viaggiare, installazione composta da quattordici cartoline postali che raffigurano paesaggi in bianco e nero, luoghi che documentano un viaggio realmente avvenuto. L’artista ha trascritto su ogni cartolina, con filo rosso di cotone, i versi della poesia Viaggiare di Gabriel Garcia Márquez, universalmente riconosciuta tra i massimi tributi al tema del viaggio.