Verona, 1963.
Sesto San Giovanni (Milano), 1969.
2021
juta, tessuti, fili di cotone, lana, rame, sassi, elementi vegetali
cm 250 x 180 diametro
«L’opera è una rivisitazione delle Wunderkammer. La “camera” è stata riproposta in forma di tenda, sostituendo il concetto di collezione di meraviglie e curiosità con il concetto di riparo delle meraviglie. Una tenda/riparo per manufatti che vogliono testimoniare la necessaria armonia tra natura e artificio. Un legame idilliaco che produce meraviglia. Un luogo intimo che accoglie la creatività come importante incontro tra elementi naturali e tecniche della Fiber Art. La dimensione intimista e la lentezza dei gesti proprie della tessitura, del cucito, del crochet e del ricamo rinforzano l’idea di quanto sia indispensabile proteggere la consonanza fra le attività umane e il rispetto per i ritmi naturali».
Dopo il diploma di liceo artistico, si laurea in DAMS - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (Arti Visive) all’Università di Bologna. Ha frequentato il triennio di formazione in Arteterapia clinica presso Lyceum a Milano. Le sue esperienze professionali si sono sviluppate in ambito educativo e sociale con incursioni nell’artigianato artistico. Ha partecipato a diverse esposizioni collettive. Con Cristina Ghiglia è ideatrice del progetto LeARTIpossibili.
Diplomata in ambito artistico, si dedica alla produzione di artigianato artistico, decorazione di interni e alla conduzione di laboratori artistico-espressivi. Nel 2012 si diploma in Arteterapia clinica, proseguendo in parallelo la ricerca artistica in una costante esplorazione di tecniche e materiali. Con Francesca Bagnoli è ideatrice del progetto LeARTIpossibili.