Edizione 2019

Vittorio Mario Bianchi

Busto Arsizio (Varese), 1982.

FermaTempo

marmo e lega metallica
cm 75 x 13 x 13

“La forma ricorda i fermaporta delle vecchie case, in cui le porte venivano trattenute da questi utensili dalle forme quasi totemiche. Riprendendo dichiaratamente la forma e la struttura del fermaporta, l’opera si sposta dalla possibilità di fermare una massa fisica a quella di fermare qualcosa che passa e scorre come il tempo. L’opera potrà sia segnare il passare delle ore, secondo la logica della meridiana, sia, attraverso un processo lento e continuato, rilasciare i residui del ferro che, deteriorandosi, si imprimeranno sul cubo di marmo. Fonte d’ispirazione sono state le visite alle cave abbandonate delle Alpi Apuane, in cui il marmo è segnato dal lavoro dell’uomo e dal tempo che dipinge con intense striature il cuore della montagna. FermaTempo rimanda, inoltre, a un tempo lento e originario, con il fine di mostrarsi al pubblico per la sua presenza immanente alla realtà; vuole essere allo stesso tempo un’opera pubblica e privata, poiché richiama gli ambienti domestici, ma necessita del contatto con il mondo per realizzarsi”.

 

Biografia dell’artista

Dopo aver conseguito la laurea in farmacia a Parma, si trasferisce a Milano, dove inizia a collaborare con il collettivo Anonimartisti e con la performer Francesca Lolli. Nel 2014 è stato nominato tra i finalisti del premio della Fondazione Henraux e ha avuto una nota nel Premio Celeste; nel 2015 è stato selezionato tra i finalisti del premio Combat Prize.